Negli Usa si crea, in Asia si produce, in Europa si norma: così finisce male

Negli Usa si crea, in Asia si produce, in Europa si norma: così finisce male
Ursula von der Leyen (Ansa). Nel riquadro la copertina del libro di Alessandro Aresu, «Geopolitica dell’Intelligenza artificiale»
In «Geopolitica dell’Intelligenza artificiale» Alessandro Aresu racconta uomini, storie e conseguenze della tecnologia destinata a cambiare il mondo. Con la burocrazia Ue che, per ansia legislativa, ci sta facendo restare indietro.

Per gentile concessione dell’autore, pubblichiamo stralci dalle conclusioni di «Geopolitica dell’Intelligenza artificiale» (Feltrinelli, 576 pagine, 24 euro). Nel libro, Aresu racconta protagonisti, idee e sviluppi geopolitici della corsa degli investimenti legati all’Intelligenza artificiale. Nel brano proposto, l’autore - già consigliere di Palazzo Chigi e dell’Agenzia spaziale italiana - traccia un quadro critico per i Paesi Ue, in declino demografico e zavorrati da istituzioni la cui deriva burocratizzante ostacola la creazione di giganti dell’innovazione.

29 settembre 1538: quando i Campi Flegrei distrussero Pozzuoli
Incisione dell'eruzione dei Campi Flegrei del 1538 (Getty Images)

Il ministro Musumeci ha firmato lo stato di mobilitazione nazionale dopo il violento sisma del 13 marzo. Cinque secoli fa il supervulcano campano eruttò per una settimana intera, cambiando per sempre la geografia della zona circostante.

Il mercato azionario danese si è distinto per le performance di Novo Nordisk, azienda attiva nella lotta al diabete. Ma anche per Lego. In Svezia brillano Ikea, Spotify e Klarma, gruppo del settore del credito.
L’aumento dei consumi energetici ha spinto l’impiego in termini assoluti di gas, carbone e petrolio nonostante solare & company.
Sondrio sfida Unipol per non farsi mangiare
Mario Alberto Pedranzini (Imagoeconomica)
L’ad Mario Alberto Pedranzini presenta il nuovo piano industriale per arginare l’offerta di Bper: «Resteremo da soli». Agli azionisti promessi 1,5 miliardi di cedole. Attacco al primo socio: «Cimbri aveva smentito l’ipotesi fusione e poi all’improvviso ha cambiato idea».
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