Ma perché andare nelle viscere della terra anziché godersi quello che si può vedere alla luce del sole? La risposta è nelle mani di chi ama scoprire lati inediti, misteriosi e talvolta rimossi dalla coscienza collettiva. Al di là del fascino che labirinti e cunicoli possono suscitare, esistono infatti diverse storie che si intrecciano nel buio di queste immense cavità. A partire dalla città partenopea.
Napoli
Dagli antichi Greci alla Seconda Guerra Mondiale: ecco l’arco temporale di cui parla la parte “segreta” di Napoli. I percorsi con cui è possibile accedervi sono diversi, ma il più famoso è proprio quello chiamato “Napoli Sotterranea”, dal nome dell’associazione che lo gestisce: migliaia di anni di storia si fanno largo tra le pareti di tufo, salvando i viaggiatori dalla calura di questo periodo. Siamo infatti a 40 metri di profondità, giustamente scortati da una guida (non è possibile visitare la Napoli sotterranea in solitudine).
Catacombe, acquedotti, discariche e luoghi di culto: ecco, tra le altre cose, ciò che si può osservare camminando tra le vie poco battute di questa parte di Napoli. E così si scopre che un tempo esisteva la figura del pozzaro, il quale si calava tra i varchi aperti per pulire l’acqua superficiale contenuta nelle cisterne.
Una figura affascinante, quella del pozzaro, uomo di grande coraggio, poiché costretto a camminare di lato, attaccato a una fune - tanto stretti sono certi cunicoli – e al buio.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Napoli sotterranea fungeva anche da rifugio antiaereo (siamo nella città più bombardata d’Italia): graffiti, giocattoli e oggetti di uso quotidiano sono ancora lì a testimonianza di un’epoca quasi dimenticata ormai.
Grazie al microclima ipogeo, in alcune sale viene coltivato del profumatissimo basilico, usato da molte pizzerie napoletane. Un’altra veniva invece utilizzata come cantina dalle monache di clausura e un’altra ancora come scantinato da un’ignara signora, la quale, senza saperlo, si trovava proprio sopra un teatro romano.
L’ingresso principale si trova in Piazza San Gaetano n. 68. Per informazioni, basta scrivere a info@napolisotterranea.org o andare sul sito di Napoli Sotterranea.
Dormire
- -Hostel of the Sun, via Melisurgo 15, Porto di Napoli Molo Beverello: offre sia camere con bagno interno che alloggi per più persone con bagno in comune. Coloratissimo e nel cuore di Napoli.
Mangiare
- -Osteria Ippolito, piazza San Gaetano: da provare il fritto di calamari.
- -Ristopescheria La Tana della Sirena, via dei Tribunali 54: consigliato soprattutto agli amanti del cuoppo.
Orvieto
La cittadina umbra è conosciuta, oltre che per il suo meraviglioso Dumo, anche per il pozzo di San Patrizio, fonte preziosa sia per gli studiosi che per i visitatori.
Commissionato da Papa Clemente VII ad Antonio da Sangallo Il Giovane, aveva lo scopo di approvvigionare la città di acqua in caso di assedio. Persa la sua funzione principale, questo pozzo è divenuto una delle attrattive principali di Orvieto per tutti coloro che abbiano voglia di cimentarsi nella discesa dei suoi 248 gradini, nonostante non si possa – come la storia legata al santo da cui prende il nome racconta – raggiungere il Paradiso.
Il pozzo è profondo 54 metri, composto da due scale elicoidali sui cui si apre una serie di 72 finestroni. Impossibile non rimanere affascinati dalla sua struttura cilindrica e soprattutto dall’ingegnosità di quest’opera di ingegneria idraulica.
L’orario per le visite va dalle 9 alle 19:45. Il biglietto ammonta a 5 euro ed è acquistabile anche online.
Dormire
- -Il Nido dei Ricordi, via dei Lattanzi 15: a due minuti dal duomo, propone monolocali molto accoglienti.
Mangiare
- -Antica Bottega al Duomo, via Pedota 2: tipica osteria umbra, dove provare piatti come le pappardelle al cinghiale.
- -Antica Cantina, corso Cavour 212, piazza Monaldeschi 18: proposte raffinate come il carpaccio di pere.
Siena
Esiste una città sotterranea anche in Toscana: Siena. Il percorso dei Bottini svela un altro volto di un capoluogo altrimenti conosciuto per il suo duomo e per Piazza del Campo: quello degli acquedotti. E pensare che la rete che li unisce serve ancora oggi ad alimentare le fonti storiche senesi.
Si parte dalla Biblioteca Comunale degli Intronati e, dopo 320 metri attraversati sotto terra, si arriva a Fonte Gaia. In realtà le gallerie sotterranee si estendono per 25 km, ma solo una parte è percorribile a piedi e “sotto scorta”: per evitare pericoli di qualsiasi genere, oltre che il deterioramento di un bene che è anche storico-artistico, ci si può muovere solo al seguito di guide certificate.
La visita costa, per intero, 20 euro. Per prenotare, occorre scrivere a ticket@comune.siena.it o chiamare il numero 0577/292614-15 dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13.
Dormire
- -Piazza Paradiso Accomodation, via Stalloreggi 38: affittacamere in elegante e antico palazzo nobiliare.
Mangiare
- -Osteria da Divo, via Franciosa 25/29: da provare i tagliolini all’uovo, burro affumicato, riduzione di zafferano e grattata di tartufo. Per palati raffinati.
- -La Locanda dei Tintori, via dei Pittori 13: ottimi salumi e carne tenera.