«Migranti dirottati sul Pd». Ieri mattina ho guardato allarmato la prima pagina di Repubblica e, temendo di aver preso un «buco» (nel gergo giornalistico significa non avere una notizia bomba che altri giornali hanno), mi sono chiesto che cosa potesse essere sfuggito alla mia attenzione. Ho immaginato una catastrofe abbattutasi a mia insaputa sul quartier generale di Enrico Letta, a largo del Nazareno, magari per condizionare il congresso che dovrà decidere il prossimo segretario. Poi ho pensato che la sede del Partito democratico potesse essere stata assaltata da gruppi di extracomunitari in cerca di un alloggio in cui trascorrere la notte. Infine, dopo aver letto il sommario del titolo di apertura del quotidiano romano, mi sono rasserenato: le navi umanitarie sono state dirottate verso il porto di Ancona, città amministrata dal centrosinistra.
I dati del penultimo trimestre 2024: +35% di espulsioni rispetto al 2023. Persino verso la Siria ancora retta da Assad e la Georgia filorussa: alla faccia dei «Paesi sicuri». Le più severe: Francia, Germania e Spagna.
Lev Tolstoj. Nel riquadro, Laura Salmon (Getty Images)
Annullato un evento con Laura Salmon, tra le maggiori esperte del suo campo: «Umiliata da Roma, mi pento di aver votato Pd».
Tony Effe (Ansa)
Il Campidoglio caccia il trapper Tony Effe per i suoi testi sessisti e le star si ribellano: Mahmood e Mara Sattei, gli altri due nomi in scaletta, disdicono. I colleghi si accodano, ma il sindaco insiste: «Urtate delle sensibilità».