
Il piano di rilancio di Conbipel lo porterà nel Nord Europa
Il passaggio di Conbipel a Eapparels, società con sede nel Regno Unito di proprietà di Grow Capital Global Holdings Pte (GC), gruppo della moda di Singapore, decisa dal ministero dello Sviluppo Economico il 5 maggio scorso su proposta del commissario Luca Jeantet, può essere un punto di svolta per il gruppo piemontese, che potrebbe essere così proiettato a livello internazionale.
Viene lanciata la seconda fase della strategia della piattaforma condivisa di GC con l’obiettivo di utilizzare la sede centrale d il magazzino di Conbipel di Cocconato d’Asti come piattaforma per ulteriori acquisizioni nel mercato del commercio al dettaglio. La proposta di acquisizione riguarda l’intero complesso aziendale e garantisce la continuità dell’insegna e l’assorbimento del 90% della forza lavoro: al 31 dicembre 2021 i dipendenti in forza a Conbipel erano 1.569 tra i 185 negozi in Italia e la sede centrale, che ne occupa 220.
Il piano, che ha convinto il commissario e il ministero di via Veneto, prevede una serie di sinergie tra Conbipel e Btx, gruppo danese guidato dal ceo Jesper Roe, che vende marchi di moda come Brandtex, Cisco, Jensen Women e Signature, rilevato nell’estate 2019 a causa di una crisi che ha portato alla discesa delle vendite e al calo della redditività. Il gruppo Btx impiega circa 150 dipendenti.La combinazione consentirà la distribuzione del prodotto Conbipel nel Nord Europa tramite il canale Btx.
Inoltre ci sarà l’introduzione dei marchi Btx al consumatore donna di Conbipel all’interno dei negozi italiani, il consolidamento della catena di approvvigionamento e l’allineamento dei sistemi Erp dei gruppi. Il processo di integrazione è entrato nell’importante fase di consultazione e accordo con i sindacati, che mira a trasferire la società a Grow Capital all’incirca nel mese di luglio.
L’operazione salvaguarderà il marchio Conbipel, la sede e il magazzino di Cocconato. Grow Capital ha sede a Singapore ed è stata fondata a giugno 2019. Il gruppo, di proprietà dei fratelli Ajay e Arvind Vij, si pone l’obiettivo di sviluppare il consolidamento del settore dell’abbigliamento europeo, assistendo i marchi interessati a svilupparsi proficuamente in un mercato competitivo.
Conbipel è nata nel 1958 come realtà artigianale per la produzione di capi in pelle. L’apertura dello stabilimento di Cocconato d’Asti ha portato l’azienda a collaborare con i grandi gruppi della distribuzione, arrivando allo sviluppo di una rete di negozi in tutta Italia nel 1978. Diventato punto di riferimento per pelle e pellicce, il marchio si è allargato successivamente con il lancio della collezione tessile Uomo, Donna e Bambino.
La qualità di un brand storico, che rappresentava l’Italia della moda, ha favorito nel 2007 l’alleanza con il fondo d’investimento Oaktree Capital Management che aveva acquisito l’azienda introducendo punti vendita innovativi e un nuovo posizionamento, tra solidi valori della tradizione e sguardi rivolti al futuro. Conbipel aveva chiesto l’amministrazione straordinaria il 28 gennaio 2021, epilogo di una lunga vicenda.
La società aveva infatti depositato il 18 marzo 2020 una domanda di concordato preventivo in bianco al Tribunale di Asti. Il 2 novembre 2020 il Tribunale aveva poi dichiarato inammissibile la domanda in quanto non accompagnata da un piano concordatario. Il 26 novembre il Tribunale di Torino aveva dichiarato lo stato di insolvenza della società e nominato Jautet commissario giudiziale di Conbipel. Il 29 dicembre 2020, infine, il commissario aveva depositato al Mise la sua relazione, per motivata opinione, utile a determinare l’ammissione alla straordinaria e poi a fine gennaio scorso, come detto, il Tribunale di Torino ha ammesso la società alla procedura di amministrazione straordinaria.
Dopo la tappa presso Le Stanze della Fotografia di Venezia, è la Galleria Still di Milano, a ospitare (sino al 30 maggio 2025) la mostra Julian Lennon -Whispers Too, una selezione esclusiva di scatti firmati da Julian Lennon, musicista e fotografo di fama, figlio di John Lennon e Cynthia Powell.
«Conte Biancamano»: il transatlantico italiano tra l’Art déco e lo sbarco in Normandia
Varato nell’aprile 1925, i suoi sontuosi saloni liberty erano firmati da Adolfo Coppedè. Preda di guerra dal 1941, fu usato appena dopo il D-Day dagli americani. Restituito nel 1947, fu riarredato da maestri del calibro di Giò Ponti e Mario Sironi.
You 5, i cui dieci episodi saranno disponibili su Netflix da mercoledì 24 aprile, sarà l'ultima stagione della serie tv. L'ultima volta di Joe Goldberg, la sua resa dei conti. A New York, l'assassino sarà costretto a scendere a patti con l'uomo che era prima degli omicidi, di un amore che non era tale, ma possesso.
L'amore che si fa ossessione, la furia omicida che monta piano, portando con sé un insieme di giustificazioni e attenuanti. Joe Goldberg ha speso quattro delle cinque stagioni di You a raccontarsi di essere nel giusto: non un mostro incapace di metabolizzare il rifiuto e il distacco che gli è sotteso, ma un essere caritatevole, la cui colpa - a doverne trovare una - risieda unicamente nell'eccesso di sentimento. Goldberg, il volto perfettamente inquietante di Penn Badgley, si è costruito un alibi morale, si è dato delle attenuanti che potessero concedergli di sopravvivere a ogni morte per riprogrammare poi un'esistenza nuova.
New York, scenario della prima stagione, è diventata Los Angeles, poi gli Stati Uniti sono stati abbandonati in favore dell'Europa, e c'è stata Parigi, quindi Londra. Goldberg ha cambiato nome, professione, identità. Dietro di lui, una scia di sangue cui le forze dell'ordine, insieme ai media, non sono riusciti a dare alcuna spiegazione logica. Nessuno ha mai capito chi fosse davvero quell'uomo all'apparenza mite, perché abbia ammazzato le donne che diceva di amare, se le abbia ammazzate di suo pugno, poi. L'unica che avrebbe potuto incastrarlo, Marianne, ha giurato di non parlare, per sé e per la figlia. Goldberg ha creduto fosse morta. Così, l'uomo - che in Europa ha scelto di ribattezzarsi Jonathan Moore e fingersi un professore - si è dato l'occasione di provare a ripartire. Accanto a lui, una cerchia di amici ricchi, non dissimile da quella che aveva negli Stati Uniti.
You, capitolo quarto, è finito con la scoperta di una dissociazione impossibile da ignorare. Goldberg-Moore, che a se stesso diceva di essersi rabbonito, di aver perso l'istinto truculento delle stagioni passate, si è reso conto sul finale dello show di aver proiettato ogni devianza su un alter ego, affidando a lui il compito di uccidere. Poi, è stato un attimo. Goldberg, in un impeto di lucidità che gli ha consentito di guardare dentro la propria anima, ha scelto di saltare: giù da un ponte, un suicidio che avrebbe dovuto mettere fine al tormento, alla dannazione. Ma il salto non ha avuto l'esito sperato. Goldberg si è salvato. Peggio, è stato salvato da una donna, Kate, bella e famosa, della quale poi si è innamorato. Con lei, ormai proiettato all'interno dello star system, si è trasferito nuovamente a New York, città che metterà fine al suo calvario.
You 5, i cui dieci episodi saranno disponibili su Netflix da mercoledì 24 aprile, sarà l'ultima stagione della serie tv. L'ultima volta di Goldberg, la sua resa dei conti. A New York, l'assassino sarà costretto a scendere a patti con l'uomo che era prima degli omicidi, di un amore che non era tale, ma possesso. Tornerà, quell'uomo, e con lui i sogni, le allucinazioni, gli incubi. Torneranno alcuni dei personaggi delle stagioni passate, le donne che pensava di amare e ha, invece, ucciso. Poi, verrà scritta la parola fine. Senza spin-off, si spera.