La Verità

Le Firme

Scopri La Verità

Registrati per leggere gratuitamente per 30 minuti i nostri contenuti.
Leggi gratis per 30 minuti
Nuove storie
Preferenze Privacy
Zelensky al vertice in Florida porta sul groppone un altro scandalo mazzette
Ansa
L’Anticorruzione irrompe nel Parlamento: sospetti su quattro deputati del partito del presidente. Che sente gli europei e batte cassa: «800 miliardi per la ricostruzione».

Non era nemmeno atterrato in Canada, dove ha fatto scalo per parlare col premier, Mark Carney, prima dell’incontro di oggi con Donald Trump, a Mar-a-Lago. Volodymyr Zelensky, a poche ore da decollo dalla Polonia, ieri è stato raggiunto dalla notizia di un’ennesima indagine della Nabu, l’Ufficio nazionale anticorruzione, e della Procura speciale Sapo, su un presunto giro di mazzette che coinvolgerebbe quattro parlamentari del suo partito. Si tratta, secondo Ukrainska Pravda, di Yevhen Pyvovarov, Ihor Nehulevskyi, Olha Savchenko e Yuriy Kisel, esponenti di Servitore del popolo.

Continua a leggereRiduci
Tutti gli amici italiani dell’uomo che finanzia i terroristi di Hamas
Laura Boldrini (Ansa)
Ben 7 milioni di euro raccolti nel nostro Paese e consegnati ai tagliagole a opera dell’architetto coccolato da Laura Boldrini, Nicola Fratoianni, Alessandro Di Battista, Francesca Albanese & C. Che ora tacciono imbarazzati. Ma i segnali erano moltissimi: sono loro che non li hanno voluti vedere.

Chissà che fine hanno fatto gli amici di Mohammad Hannoun, quelli che amavano partecipare alle sue manifestazioni e scattarsi selfie al suo fianco. Ieri, dopo l’arresto del presidente dell’associazione dei palestinesi in Italia, ho trascorso ore passando in rassegna le agenzie di stampa alla ricerca di una dichiarazione in favore di colui che, secondo gli inquirenti, era a capo di un’organizzazione che finanziava i terroristi di Hamas. Con la scusa di raccogliere fondi per la popolazione di Gaza, Hannoun e i suoi complici (in totale a finire in manette sono state nove persone) avrebbero dirottato nelle casse del partito armato più di 7 milioni di euro.

Continua a leggereRiduci
Alessandro Morelli: «Ora si cambi il decreto Ucraina. L’Ue non boicotti la pace di Trump»
Alessandro Morelli (Imagoeconomica)
Il sottosegretario leghista a tutto campo: «Sto correndo per le Olimpiadi, mi sono rotto già tre costole. Il partito? Ha un solo leader: Matteo. Fortunatamente a Kiev non c’è una Flotilla per rovinare gli accordi».

Alessandro Morelli, non è passata inosservata ad alcuni fotografi una sua smorfia di dolore mentre partecipava ai lavori della legge di bilancio fra i banchi della Lega. Pure a lei questa legge non piace?

«Assolutamente no. La smorfia di dolore è legata al fatto che alle Olimpiadi Invernali di febbraio io sto dando letteralmente anima e corpo».

Continua a leggereRiduci
La guerra vietata è guerra infinita
Ursula von der Leyen e Volodymyr Zelensky (Ansa)
La Carta Onu voleva bandire i conflitti. Invece, ha solo fatto sì che non venissero più apertamente dichiarati. Rendendo anche più difficile trovare vie d’uscita diplomatiche.

C’erano una volta le dichiarazioni di guerra. Frutto di meticolosa preparazione nelle cancellerie diplomatiche, illustravano con dovizia di argomentazioni il perché della ritenuta necessità della guerra contro il Paese cui la dichiarazione era diretta. E c’erano i trattati di pace, che mettevano formalmente fine alle guerre, il più delle volte con reciproche concessioni, ovviamente più pesanti da parte di chi, complessivamente, era risultato soccombente nel confronto di forze sui campi di battaglia. Le guerre non erano dirette alla reciproca distruzione dei belligeranti ma solo a risolvere, con una sorta di «giudizio di Dio», le controversie che non si erano potute appianare per via diplomatica.

Continua a leggereRiduci
D’accordo, le feste non sono ancora terminate, ma di sicuro un po’ di avanzi li avete già accumulati e, soprattutto pensando al cenone di San Silvestro, potete dare prova – stupendo gli ospiti – di una insospettata abilità di pasticceria semplicemente dedicandovi a uno dei dolci più tradizionali d’Italia che in questo caso trattiamo alla fiorentina, cioè a forma di zuccotto, con anche una finalità anti-spreco.
Continua a leggereRiduci
Il blitz Usa in Nigeria si lega al piano Mattei
Getty Images
I raid di Trump verso l’Isis riguardano un’area sensibile nella quale gli Stati Uniti stanno intervenendo sempre più spesso per sfidare i cinesi. Strategia che si incastra alla perfezione con i programmi del governo italiano per il Continente nero.

Molti hanno commentato l’intervento militare di Washington contro formazioni islamiste affiliate all’Isis-Africa nel Nordest della Nigeria come evento generato da motivi di politica interna americana – recuperare il consenso della componente dei repubblicani cristiani, scossa dallo scandalo Epstein, da parte di Donald Trump – e come più simbolico che concreto. Che la scelta di bombardare a Natale uccisori di cristiani abbia avuto un motivo di «gestione simbolica» è probabile. Ma che sia l’unico o il principale motivo dell’azione militare non lo è. La strategia statunitense ha un obiettivo molto più ampio: contrastare l’influenza della Cina sul Sud globale, in particolare Africa e Sudamerica.

Continua a leggereRiduci
Nigeria, dalle ceneri di Boko Haram è nata una milizia più organizzata
Soldati nigeriani dopo un'operazione contro i terroristi di Boko Haram in un campo terroristico a Borno, in Nigeria, nel 2016 (Getty Images)
I terroristi africani hanno un alleato in più: la corruzione che indebolisce gli Stati.

La Nigeria prova a rafforzare il proprio dispositivo militare contro il jihadismo armato e si rivolge agli Stati Uniti per colmare un deficit operativo che da anni compromette la sicurezza del Nord del Paese. Il presidente Bola Tinubu ha confermato l’ordine di quattro elicotteri d’attacco di fabbricazione americana, chiarendo però che le consegne richiederanno tempo. Proprio per ridurre questo vuoto temporale, Abuja ha avviato canali paralleli anche con la Turchia (molto attiva nell’area), nel tentativo di accelerare l’accesso a capacità aeree considerate cruciali nella lotta ai gruppi jihadisti. La mossa arriva mentre cresce la pressione internazionale.

Continua a leggereRiduci