![Crolla un mito: «Gay non si nasce». L’omosessualità non dipende dai geni](https://assets.rebelmouse.io/eyJhbGciOiJIUzI1NiIsInR5cCI6IkpXVCJ9.eyJpbWFnZSI6Imh0dHBzOi8vYXNzZXRzLnJibC5tcy8yMTA3MzAxOC9vcmlnaW4uanBnIiwiZXhwaXJlc19hdCI6MTc3ODUyODU2MX0.InZZpyY_OpL3cdCLYzkWqzPv1cEsVEM0cDbWCq5RlC8/img.jpg?width=1200&height=800&quality=85&coordinates=0%2C0%2C0%2C0)
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Uno studio di Harvard e del Mit guidato dall'italiano Andrea Ganna e pubblicato su Science conferma che l'attrazione per le persone dello stesso sesso è reversibile, perché influenzata da ambiente e cultura.
Dopo le tante speranze suscitate dal Risorgimento, il nuovo Stato suscitò delusione e irritazione in tutta una generazione di scrittori scapigliati e libertari.
I dati diffusi nell’ambito della premiazione Neoconnessi, organizzata al Senato da Wind Tre, sono allarmanti: il 91% dei giovani tra i 16 e i 35 anni possiede uno smartphone e ben l’81% se ne considera dipendente, il 64% lo utilizza frequentemente, il 57% usa il telefonino fino a tarda notte perdendo ore preziose di sonno, il 30% dei giovani connessi riscontra problemi a scuola, sul lavoro o nelle relazioni sociali. E, dato ancora più allarmante, il 40% dei ragazzi preferisce le interazioni online rispetto a quelle in presenza.