toni brandi

Preghiere sì, propaganda no. La linea delle Diocesi sui gay
Ansa
  • In alcune parrocchie si sono organizzati incontri e veglie «contro l’omofobia». Il rischio è rilanciare involontariamente le parole d’ordine degli attivisti arcobaleno. Qualche vescovo però si smarca.
  • Il presidente di Pro Vita Toni Brandi: «Un tempo queste iniziative venivano prese soprattutto dai protestanti. La Chiesa abbia più coraggio nell’indicare un ideale di salvezza».

Lo speciale contiene due articoli.

«Tutela dell’ambiente e difesa dell’uomo contro il culto green»
Toni Brandi (Imagoeconomica)
Il presidente di Pro vita Toni Brandi: «La transizione ecologica è un business miliardario che conviene molto a pochi».
Lo sanno anche i dem: il ddl mordacchia va riscritto da capo
iStock
Spunta pure un'alternativa targata Lega senza corsi gender. La sinistra deve scegliere tra compromesso e Vietnam politico.
Elefantessa incinta uccisa: «Giusta compassione per elefantino ucciso. Ma per bambini non nati?»

«Un orrore indescrivibile, una violenza assurda quella perpetrata contro l'elefantessa incinta uccisa con un ananas pieno di petardi. Ma perché non si sente lo stesso strazio e la stessa indignazione nei confronti delle decine di milioni di bambini abortiti ogni anno per via chirurgica o farmacologica?» hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita e famiglia onlus, di fronte alla storia un'elefantessa di 15 anni, incinta di due mesi, che è morta in India, nello Stato del Kerala, facendola esplodere con petardi nascosti in un ananas. «Giusta la compassione per l'elefantino non nato ucciso, ma per i bambini non nati?» hanno poi proseguito.

«I decessi per aborto sono stati 42,4 milioni nel 2019. Bambini abortiti, capite? Questo cosa vuole dire? Che la prima causa al mondo per morte è quella dell'aborto. E nessuno si scandalizza di fronte all'emersione della compravendita di organi di bambini abortiti o dell'utilizzo di feti per i vaccini. Nessuno più si addolora di fronte a certe immagini di corpicini spezzati e raschiati via dai grembi» hanno concluso Brandi e Coghe.

Christian day, Toni Brandi dal palco: «Altro che omotransfobia, è la cristianofobia il vero allarme»
Ansa

«Altro che omotransfobia, il vero allarme dei nostri giorni è la cristianofobia. I cristiani non solo vengono perseguitati all'estero, ma anche in Europa e nel silenzio di tutti. Questo mentre veniamo a sapere che diminuiscono i reati d'odio in Italia nel 2018 e che non c'è nessuna emergenza nazionale omofobia come riporta il recente Rapporto dell'Oscad, l'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori». Con un intervento dal palco che si è chiuso con queste parole, il presidente Toni Brandi ha partecipato all'evento del Christian day, tenutosi oggi 25 gennaio alle ore 15 a Roma, denunciando un odio senza precedenti nei confronti di chi professa la religione cristiana.

Per Brandi «la cosiddetta comunità internazionale, tanto attiva in tema di sanzioni» non interviene altrettanto efficacemente per difendere i cristiani: «Cosa aspetta Bruxelles – ha detto - a sanzionare anche quei Paesi che massacrano i cristiani? Perché l'Italia e l'Europa continuano a fare business con chi uccide e reprime i cristiani?» ha continuato Brandi. «Noi di Pro Vita e Famiglia - ha ricordato poi a tutti - siamo stati condannati per i nostri manifesti con l'embrione perché rappresentavano una 'violenza semantica', mentre Netflix può benissimo mandare in onda un film blasfemo con Gesù gay e fidanzato. Dov'è la giustizia? Dov'è il diritto? Ma soprattutto dov'è il rispetto? Anche contro questi scandali, ci siamo mossi in molte piazze italiane da Genova a Bari a difesa dei valori dell'identità cristiana che difendiamo. Oggi i cristiani sono i primi ad essere discriminati, offesi, derisi e perseguitati. Non va più taciuto».

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